martedì 1 ottobre 2013

Il cambio dell’armadio



Odio il cambio dell’armadio.
Lo odio con tutta me stessa, con ogni singola cellula del mio corpo e con ogni neurone.
Però, inevitabilmente, almeno due volte all’anno mi faccio forza e lo affronto con lo stesso entusiasmo con cui si affronta un plotone di esecuzione.
E così inizio dagli armadi e dai cassetti dei bambini.
Armata delle più buone intenzioni dico ogni anno a me stessa che questa è la volta buona si scarta, si elimina, si butta ciò che non va più bene.
Preparo ogni volta diversi scatoloni destinati ad ospitare, sempre nelle mie intenzioni, i vestiti vecchi per essere riciclati, che rimangono però costantemente semivuoti.
Appena mi accingo a cestinare qualcosa ecco il pensiero malefico che prende corpo nella mia mente “E se lo mette anche l’anno prossimo? E se gli va ancora bene?” così una forza uguale e contraria a qualsiasi buona intenzione dirotta la mano dallo scatolone per il riciclo al cassetto per l’anno che verrà.
So perfettamente che, a meno di blocchi improvvisi della crescita, ai miei figli non metterò nulla dell’anno precedente, ma è più forte di me, ho un istinto di conservazione (del vestiario) senza eguali.
E ogni anno la mia meta è rappresentata da armadi impeccabili e sistemati, file di magliette e maglioni perfettamente impilate, tutte della stessa misura e dello stesso formato, vestiti e camicie appese stirate ed inamidate di fresco con l’illusione che rimangano intonse per tutta la stagione fino al cambio-armadio successivo.

L’armadio, così ordinato e organizzato da meritare una copertina dell’edizione straordinaria di Elle Decor, resiste al massimo per un paio di giorni e poi si torna, inevitabilmente, al disordine programmato di sempre. Così le magliette non sono tutte piegate con le stesse dimensioni, le camicie e i pantaloni non hanno settori rigidi ed invalicabili, nei cesti vengono “appoggiati” capi di vario genere senza il rispetto della “fila” prestabilita.
Si aggiunga poi che l’armadio di mio marito è stretto parente di un super eroe.
E’ un armadio speciale perché ha i super poteri, è autostirante e soprattutto autorlante i pantaloni nuovi da accorciare.
Nella mente distorta di mio marito basta piegare con cura il vestito, i pantaloni o il maglione che sia e infilarli nell’armadio e zac, come per magia, questi vengono stirati, inamidati e profumati.
Nella realtà sono costretta a correre dietro anche ai suoi vestiti e smistarli verso la nostra lavatrice o la lavanderia di fiducia.
Insomma io e gli armadi siamo nemici giurati e niente e nessuno ci aiuta a stringere amicizia.
Sarà per questo o sarà per la mia pigrizia, sta di fatto che nella mia mente l’idea di iniziare, da brava massaia, a preparare la collezione autunno-inverno 2013-2014 per l’intera famiglia è ben sommersa da altre mille idee e da altri progetti.
Dovrò decidermi prima o poi per evitare ai miei figli di andare in giro con un paio di bermuda anche in pieno Novembre, intanto, però, faccio le pulizie di fondo nei pensili della cucina, così giusto per farmi passare qualsiasi strana voglia.
Ogni scusa è buona…


photo by Pinterest

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